In una tarda mattinata sabatina, greve di nero umore d'amarezza, per l'insipienza con cui la classe non dirigente che comanda sul nostro partito ha messo mano alla questione delle candidature con cui avremmo dovuto esprimere la ripartenza del PD dopo la tragedia del 14 luglio, e anche per la consapevolezza di candidare una lista di familiari e di famigli cui non affideremmo la nostra rappresentanza in una bocciofila, figuriamoci presso il Consiglio Regionale dell'Abruzzo, ecco che in siffatto spleen giunge come goccia fatale un sms dal numero +923028267026 (ore 11.16 del 1 novembre 2008)
"su proposta del PD naz e reg ho accettato di essere capolista (prov.PE). Ho bisogno del tuo aiuto per continuare a cambiare e moralizzare l'Abruzzo. EnrPaolini"
La misura è colma. Questo personaggio, privo forse anche del suo voto personale, che da anni occupa posizioni di vertice politico in ragione di amicizie e di complicità, che ha dato pessima prova di sé nella vice presidenza della Regione, che ha tenuto all'oscuro noi tutti delle anomalie e dei reati che egli sostiene di aver ravvisato nella conduzione della sanità regionale, esponendoci così al 14 luglio come a una bomba che esploda in tempo di pace, questo personaggio annuncia al mondo di aver accettato di essere capolista.
Capolista.
Non dice di essersi candidato, così come hanno fatto tutti gli altri. No, egli ci significa che graziosamente s'è degnato di aderire alle sollecitazioni che gli provenivano dai vertici nazionali e regionali del partito (e chi saranno simili imbecilli?) acché egli si degnasse di guidare la lista del nostro partito, che forse altrimenti sarebbe stata orba di tanto ingegno, il quale ci chiede niente meno di aiutarlo a cambiare e a moralizzare l'Abruzzo.
Io dico basta.
L'Abruzzo si cambia e si moralizza se gli abruzzesi, a partire dai loro vertici, vivono del loro lavoro e spendono le loro professionalità per lo sviluppo di tutti. Questa considerazione tanto ovvia si esprime solo per una ragione. Per evidenziare che Enrico Paolini è il contrario di quello di cui abbiamo bisogno. E lo stesso temo si possa dire degli altri 7 che egli guiderà nella competizione elettorale.
Di fronte a tanto sfacelo, di fronte a tanta miseria io penso che sia possibile ripetere le parole tanto abusate di Don Milani: l'obbedienza non è più una virtù.
Ed oggi come mai io mi sento un democratico disobbediente
“Meccanicismo”, il testamento intellettuale di Giorgio Israel
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«Il titolo è già chiaro nell’indicare il principale proposito del libro, ma
non rende chiara la ricchezza dell’indagine che Israel offre al lettore.
Par...
6 anni fa
6 commenti:
Averti incontrato è stato un onore tutto mio marco, è sempre un grande piacere leggerti.
Erika, troppi complimenti, la miscellanea ha lettori maliziosi, potrebbero supporre che mi commento con identità fittizie. Cmq, malevoli a parte, leggerti è un piacere tutto mio.
vedo con piacere che sia pure con qualche ritardo convieni su cose che sostengo ed ho sempre sostenuto, anche in periodi antecedenti al 14 luglio , specie in relazione al fatto che il cambiamento e la moralizzazione debbano partire anche e soprattutto dai vertici politico amministrativi.mi permetto di aggiungere che la metafora dell' " ordigno esploso in tempo di pace " non rende le dinamiche - infatti il processo che ha portato agli eventi del 14 luglio non può esser descritto come un qualcosa di inatteso e imponderabile, sottratto al nesso di causalità, ma come un qualcosa che è imploso dopo una serie di implosioni di portata più modesta
Ed oggi, come mai prima, io sono d'accordo con te.
http://www.marcodeamicis.it
ricordiamo che Paolini ha avuto un assessorato senza nemmeno essersi candidato.....ha avuto gia' troppo per i miei gusti,e se,come dice lui,non si e' accorto di cio' che stava combinando del turco e company, allora significa che non e' degno di ricoprire nessuna mansione.....e la smettesse di mandare le lettere per cercare i voti,tanto io la tessera del PD non la rinnovero' di sicuro!
Besos
lungi da coltivare polemiche inutili.. tuttavvia faccio sommessamente notare che all'interno di un partito è sempre possibile sposare posizioni politicamente alternative avendo il coraggio di schierarsi apertamente contro una gestione furbesca e settaria, andando a confrontarsi, anche aspramente ed eventualmente contandosi nelle assisi congressuali. ciò comporta il rischio di restare in posizioni minoritarie ed eventualmente di rischiare di perdere posizioni di privilegio che qualcuno all'interno del vostro gruppo ha rispetto a coloro che nell'ambito del pd ricoprono i ruoli di segretario cittadino,e altri incarichi, mi chiedo se costoro, rivendicando la posizione di disobbedienza, coerentemente abbiano il coraggio di fare anche un passo indietro rispetto a questi incarichi. un vecchio proverbio siciliano infatti dice non si può aver la botte piena e la moglie ubriaca...
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