Cade un pezzo di mattone al Circus e si corre ai ripari perché resta senza palcoscenico una scuola di danza. La città non dispone di altri spazi idonei, ovvero sì, c'è il d'Annunzio, ma lì giustamente si svolge il Festival Dannunziano. Ci mancherebbe.
C'è anche il Massimo, facciamo i saggi al Massimo. Ma al Massimo c'è il Flaiano Film Festival. E che si chiama Flaiano il Massimo? Si arrangino, ci cedano le sale, abbiamo diritto alla Grand soirée.
Ci sarebbe il Michetti, il più antico teatro di Pescara salvato da D'Alfonso ... no, non c'entrano le nonne.
E la politica che fa? La politica si commuove, si cava il fazzoletto di tasca, taccia di insensibilità, di disumanità chi intende portare avanti il cartellone di un Festival giunto alla trentottesima edizione, e che rappresenta, col Festival del Jazz, la manifestazione culturale pescarese più celebre nel mondo.
Qui è l'indecenza, è l'inadeguatezza delle istituzioni a rendere brutta una vicenda tutto sommato ordinaria.
Distinguiamo i piani. Benemerita è la Fondazione Pescarabruzzo che negli ultimi anni col suo presidente, Nicola Mattoscio, ha salvato il Circus e il Massimo, che altrimenti avrebbero chiuso i battenti per sempre e la disputa delle sale non sarebbe neppure cominciata, visto che non ci sarebbero state per nessuno.
E gli enti locali? Da qualche anno non creano nuovi spazi e non aiutano a gestire quelli che ci sono. Anzi, non appena si vede una crepa ci inzuppano il pane. Per quale motivo? Il solito. Ricerca di consenso. Centinaia di ballerine rimaste senza soirée sono centinaia di famiglie, centinaia di elettori. Possiamo mostrarci indifferenti? Non possiamo. E allora va bene attaccare chi, malgrado tutto, porta avanti un impegno meritorio come fa Edoardo Tiboni con la squadra dei suoi collaboratori.
Una pagina davvero brutta. Perché la cultura in una città vuol dire soprattutto condivisione di idee, di valori, di riferimenti; il che significa anche darsi delle priorità, riconoscere quanto prevale sull'altro, non perché lo annulli, ma perché ha maggiore rilievo e prestigio.
Un festival internazionale del cinema non può farsi più in là perché una scuola cittadina di danza si è ritrovata senza la sua sala per il saggio di fine anno. Che lo pretendano le bambine si capisce, le famiglie pure, che gli vadano dietro gli assessori offende: non Tiboni, Pescara.
http://www.quotidianodabruzzo.it/ricerca/spaziorandom/7774/brutta-vicenda-al-massimo.html
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