martedì 15 aprile 2014

Qualche motivo per candidarmi al Consiglio comunale: rendere Pescara una città che sale

Molti dicono: mi sono candidato rispondendo a un invito. In genere non si aggiunge di chi sia l'invito, né quali ne siano i motivi.

Io mi candido perché qualche motivo ce l'ho e provo ad accennarlo qui.

Mi candido al Consiglio comunale di Pescara alle prossime elezioni del 25 maggio, perché non è possibile seguire la politica solo studiandola come problema storico o come nodo del presente, senza farsi carico di aggregare consenso attorno a una proposta di programma con cui intervenire nella realtà economica e sociale per migliorarla.

In questo atteggiamento io credo che sia possibile ritrovare le ragioni per la bella politica. Secondo me si trovano nella passione, nell’ascolto, nel confronto, nelle proposte che ne derivano e nell’attenzione alla cultura, ai giovani, alle idee, all'impresa, alla qualità degli spazi pubblici.
Questa è la ricetta per venire fuori dal fondo del pozzo in cui pare trovarsi il dibattito pubblico a Pescara e per proporre una città che sale, che riprenda il suo cammino di crescita al servizio di tutto l'Abruzzo, ritrovando il suo rapporto speciale con l'Adriatico, nelle cui relazioni deve tornare ad essere centrale.

La città che sale è il titolo di un famoso quadro di Umberto Boccioni (1910-1911), nel quale l’artista voleva celebrare l’espansione vibrante e dinamica della realtà moderna, con una vera e propria esaltazione dell’energia e del lavoro che fervono in una dimensione urbana che si trasforma e cresce.
Ovviamente è solo una suggestione, ma credo trasmetta entusiasmo, desiderio di cambiamento, progresso economico, civile e culturale, realizzazione di una novità che sappia subentrare all’inadeguato e allo stantio.


La città che sale è come io concepisco Pescara, è come voglio che sia, come mi propongo di renderla con l'aiuto di tutti, sostenendo il candidato Sindaco Marco Alessandrini.

U. Boccioni, La città che sale, 1910-1911