martedì 1 novembre 2011

La lezione di Russi


Nel 2004, accomiatandosi dal servizio decennale di Rettore dell'Università di Teramo, Luciano Russi volle porgere ad amici, colleghi, collaboratori ed allievi un omaggio affettuoso con le poesie, le musiche e le canzoni contenute in una piccola pubblicazione intitolata Le arti del congedo. Un segno di consapevolezza che finanche il distacco va compiuto con arte, come un compimento nella bellezza che è anche consolazione.
Nessun conforto di questo genere ci ha accompagnato due anni fa, quando una malattia affrontata a schiena dritta ha posto un termine alla giornata terrena di questo grande uomo.
Luciano Russi è stato una personalità poliedrica spinta da una schietta curiosità sui moventi ideologici e storici alla base dello svolgimento della vita sociale e sorretta da una entusiasmante forza di volontà, felicemente contagiosa, che lo sollecitava a misurarsi sempre con nuovi impegni ed iniziative.
Dopo essere stato a lezione dei più grandi maestri di Storia delle dottrine politiche, da Rodolfo de Mattei ad Anna Maria Battista passando per il magistero di Augusto Del Noce, Russi ha esplorato con libertà e coraggio questa disciplina alla ricerca dei fondamenti del rapporto politico, non solo sul piano delle idee, ma anche su quello delle forme mentali, delle rappresentazioni emotive e culturali, dell'organizzazione istituzionale e dei fenomeni di massa.
Costantemente attento al dato filologico, lo studioso ha scrutato nelle pieghe di autori apparentemente minori che gli è riuscito di far brillare come testimoni della temperie del loro tempo. Tra questi bisogna ricordare soprattutto Carlo Pisacane, il patriota socialista che grazie alla rilettura attenta di Russi è divenuto un riferimento fondamentale per la capacità di fondere la questione nazionale a quella sociale, in un esito sostanzialmente contraddittorio e come tale emblematico dei tanti problemi della costruzione della nuova nazione. Non a caso il volume su Piscane fu seguito a distanza di un paio d'anni dal libro forse più celebre Nascita di una Nazione. Ideologie politiche per l'Italia (1815-1861) un'opera anticipatrice di un tema quanto mai attuale, la fragilità dell'indentità italiana. Una ricerca svolta sulle origini del Risorgimento nazionale, applicando la lezione di Machiavelli del ridurre le cose ai loro principi che è ricorrente nell'opera di Russi. Negli anni si succedono molti altri saggi come quelli su Marsilio da Padova e la sovranità popolare, su Giovanni Botero, su Rousseau e il movimento giacobino, sul pensiero politico di Robespierre, su Tocqueville, sui modelli federalisti nell'Italia moderna, sull'influenza di Dante in Augusto Del Noce.
L'impegno di governo alla guida dell'ateneo teramano ha rivelato le qualità strategiche e relazionali dell'uomo e il suo coraggio nel portare avanti sfide all'apparenza impraticabili per consolidare l'autonomia della nuova università e inserirla a pieno titolo nel panorama accademico nazionale. Una missione condotta con passione, evitando sempre la tentazione del municipalismo, cui contrappose l'impulso dato al Coordinamento regionale delle università abruzzesi, uno strumento prezioso per elevare la qualità del sistema formativo e della ricerca scientifica nella nostra regione.
Sempre sul piano della passione non può restare sotto silenzio quella provata da Russi per lo sport e per il calcio in particolare (ricordiamo tutti la stagione gloriosa del Castel di Sangro, di cui fu presidente e a cui dedicò un saggio Lilliput è salvo) che seppe studiare come fenomeno culturale di massa e come elemento coesivo della vita nella comunità e a cui ha dedicato una tra le riviste più interessanti del panorama nazionale “Lancillotto e Nausica”. Forse non casualmente l'ultimo suo libro è stato L'agonista. Gabriele D'Annunzio e lo sport, nel quale affronta, in una sorta di corpo a corpo, la dimensione del competere, anche sul piano sportivo, nel grande Abruzzese.
L'aspirazione alla grandezza non è mancata a Luciano Russi, dimostrando in questo l'originalità di un figlio d'Abruzzo che non ha intrapreso la via della fuga da queste contrade per realizzare i suoi sogni, cercando ostinatamente piuttosto di realizzare qualcosa di grande anche qui.
Con questa consapevolezza la Fondazione Europa Prossima, con l'aiuto di alcuni allievi del professore, organizza per giovedì 16 giugno alle 17,30, presso la Sala consiliare della Provincia di Pescara,  un ricordo con l'intervento di personalità nazionali come Lorenzo Ornaghi, Rettore dell'Università Cattolica, Francesco De Sanctis, Rettore del Suor Orsola Benincasa, e Paolo Gambescia, già direttore del Messaggero. Emblematico il titolo: Luciano Russi intellettuale in Abruzzo. Riflessione politica e discorso pubblico per un paese difficile.


pubblicato su La Domenica d'Abruzzo, n. 15 dell'11 giugno 2011, p. 27

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