mercoledì 11 dicembre 2013

Peste editoriale



Nicolas Poussin, La peste di Azoth, Museo del Louvre, Parigi


Nel mondo della grande editoria italiana vi è una peste chiamata Laura Donnini. A lei dobbiamo la banalizzazione definitiva della Mondadori (indimenticabile una oscena intervista a Simonetta Fiori su Repubblica, in cui la signora si vantava del successo delle Sfumature e annunciava nuove trilogie bollenti), e ora quella della RCS. La super manager venuta dalla Star, che in passato ha rivendicato con orgoglio la sua incompetenza letteraria, punterà tutte le risorse su bambini e intrattenimento. Oggi, in una ennesima intervista in ginocchio (non casualmente stampata sul Corriere), afferma senza pudore "la narrativa straniera è sempre stata un problema per Rizzoli che aveva un taglio aspirazionalmente (sic) letterario, invece vogliamo puntare di più sull'intrattenimento". Infatti la Rizzoli ha sfornato già i tre libri porcelli della Cao. Il pericolo è grande, RCS oltre a Rizzoli controlla Bompiani e Adelphi, quanto di poco buono resta nella nostra editoria. Speriamo che la peste passi in fretta e che dai lazzaretti esausti risorga qualche rivolo di buona letteratura.

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