giovedì 12 dicembre 2013

Spunti inutili per disperare dell'Italia, il primo



Una vice preside (in realtà sarabbe una collaboratrice del dirigente nel terribile neoburocratese scolastico) ha ripreso due ragazze che pomiciavano allegramente nei corridoi della scuola.
Apriti cielo.
Proteste di ogni genere per un atto che sarebbe omofobo e intollerante. Si annunciano manifestazioni e proteste. Nella scuola, addirittura, si progetterebbe per sabato una protesta, ovviamente denominata con l'ennesimo anglismo kiss mob, che consisterebbe in un bacio collettivo nel parcheggio di fronte al liceo, evidentemente a seguito di partecipato filone di massa. Una ghiotta occasione, anche per i più imbranati, di scambiare effusioni in pubblico.
Ovviamente gli studenti sostengono che c'è molto di più, parlano persino di misteriose lettere anonime di denuncia contro le due ragazze e sostengono che la manifestazione ha il valore di sensibilizzare contro la cosiddetta omofobia, che affliggerebbe particolarmente la cara vecchia marca trevigiana.
Nessuno che dica una cosa molto semplice: a scuola non ci si bacia. Non è quello il luogo. Ben lo sanno quanti sono stati ripresi da me per questa e per altre ragioni.
Ma in questo Paese ogni scusa è buona per buttarla in caciara.
Ah, gli studenti da me ripresi erano di sessi diversi. Spero proprio di non venir preso per eterofobo, prima o poi.

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