Una vice preside (in realtà sarabbe una collaboratrice del dirigente
nel terribile neoburocratese scolastico) ha ripreso due ragazze che
pomiciavano allegramente nei corridoi della scuola.
Apriti cielo.
Proteste
di ogni genere per un atto che sarebbe omofobo e intollerante. Si
annunciano manifestazioni e proteste. Nella scuola, addirittura, si
progetterebbe per sabato una protesta, ovviamente denominata con
l'ennesimo anglismo kiss mob, che consisterebbe in un bacio collettivo
nel parcheggio di fronte al liceo, evidentemente a seguito di
partecipato filone di massa. Una ghiotta occasione, anche per i più
imbranati, di scambiare effusioni in pubblico.
Ovviamente gli
studenti sostengono che c'è molto di più, parlano persino di misteriose
lettere anonime di denuncia contro le due ragazze e sostengono che la
manifestazione ha il valore di sensibilizzare contro la cosiddetta
omofobia, che affliggerebbe particolarmente la cara vecchia marca
trevigiana.
Nessuno che dica una cosa molto semplice: a scuola non
ci si bacia. Non è quello il luogo. Ben lo sanno quanti sono stati
ripresi da me per questa e per altre ragioni.
Ma in questo Paese ogni scusa è buona per buttarla in caciara.
Ah, gli studenti da me ripresi erano di sessi diversi. Spero proprio di non venir preso per eterofobo, prima o poi.
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